Letture 2013 | |
Studi su Dante |
Studi su Dante Prefazione di Dante Della Terza Traduzione di Maria Luisa De Pieri Bonino e Dante Della Terza.
La raccolta degli Studi su Dante contiene i saggi che Erich Auerbach ha scritto dal 1929 fino alla vigilia della morte. In questi scritti definisce l’importanza del concetto di “figura” nella cultura tardo-antica e ricostruisce il complesso rapporto tra struttura e poesia nella Divina Commedia. L’autore giunge al risultato allargando l’indagine a tutta la civiltà cristiana e mostra come l’intelligenza di Paolo, Tertulliano, Agostino o Bernardo di Chiaravalle sia propedeutica e necessaria per una lettura “globale” del capolavoro dantesco. Così ha posto una pietra miliare nella bibliografia su Dante e ha spianato un campo interpretativo ancora fertilissimo.
“Il fatto terreno è profezia o ‘figura’ di una parte della realtà immediatamente e completamente divina che si attuerà in futuro. Ma questa non è soltanto futura, essa è eternamente presente nell occhio di Dio e nell’aldilà, dove dunque esiste in ogni tempo. O anche fuori del tempo, la realtà vera e svelata. L’opera di Dante è il tentativo di una sintesi insieme poetica e sistematica, vista a questa luce, di tutta la realtà universale.”
Erich Auerbach (Berlino 1892 - Wallingford Usa 1957), filologo e critico tedesco pubblicò nel 1924 una traduzione in tedesco della Scienza Nuova di Vico, cui dedicò numerosi studi successivi, studiò la letteratura italiana e in particolare Dante. Ha insegnato alle Università di Marburgo (dove, succeduto a Leo Spitzer alla cattedra di romanistica, studiò la filologia francese spaziando fino agli autori moderni), di Istanbul (dove si era rifugiato fuggendo dalla Germania nazista, insegnandovi dal 1936 al 1917) PennsYlvania, Princeton e Vale. E' stato uno degli iniziatori della coosiddetta “critica stilistica”. Ha dato contributi decisivi allo studio della cultura occidentale con i suoi saggi sul realismo (Mimesis.Il realismo nella cultura occidentale, Einaudi 1991) e sulla letteratura medioevale (Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichità latina e nel Medioevo, Feltrinelli 1960).
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